Ferma opposizione a tagli di bilancio, preoccupazione per il grave rischio di rinazionalizzazione della politica agricola europea, ipotesi di ridistribuzione delle risorse finanziarie che affianchi alla contribuzione diretta alle aziende agricole anche dei piani di interventi per singole filiere produttive. Sono queste le richieste che Fedagripesca Confcooperative ha portato oggi a Bruxelles nel corso di un incontro con un’ampia rappresentanza di eurodeputati italiani delle commissioni Agricoltura e Ambiente in rappresentanza di tutte le forze politiche e di una bilaterale con la Presidente della ComAgri Veronika Vrecionová.
“Abbiamo ribadito oggi agli europarlemantari che la proposta avanzata dalla Commissione rischia di snaturare una politica fondata su un quadro di regole uniformi e su una dotazione finanziaria dedicata che è stata finora il principale pilastro della casa comune dell’Unione”, ha dichiarato il Presidente Raffaele Drei, che ha guidato la delegazione della federazione di Confcooperative. “Come organizzazione che tutela e rappresenta oltre 3.000 imprese cooperative agroalimentari – ha proseguito - abbiamo posto l’attenzione nel corso degli incontri bilaterali di oggi, sulla rilevanza dei cosiddetti “interventi settoriali”, che a nostro avviso dovrebbero diventare uno strumento davvero essenziale della PAC al pari di quello dei pagamenti diretti, a sostegno del reddito degli agricoltori”.
Di qui la proposta avanzata da Fedagripesca Confcooperative: tra le modifiche che il Parlamento può avanzare nel corso della fase di trilogo con Consiglio e Commissione, si potrebbe provare ad inserire – ha spiegato Drei ai parlamentari – “l’obbligo per ogni Stato membro di destinare agli interventi settoriali una percentuale del proprio budget, prestabilita dall’Unione Europea. Nella attuale proposta della Commissione è invece prevista ampia libertà in capo ai singoli stati di allocazione delle risorse”.
Perché destinare risorse certe e prestabilite agli interventi settoriali? “Il sistema degli interventi settoriali – ha spiegato Davide Vernocchi, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative - è uno strumento strategico che, come dimostra il settore ortofrutticolo, consente di conseguire risultati raggiunti attraverso uno sviluppo aggregato e programmato, con impegni precisi e misurabili e investimenti di medio-lungo periodo in grado di rispondere ai cambiamenti strutturali che vengono richiesti sia alle imprese cooperative che alla propria base associativa”.
La federazione ha pertanto avanzato ai parlamentari la richiesta che nella futura programmazione della Pac vengano salvaguardati e consolidati gli interventi settoriali di successo in vigore per estenderli ad altre filiere produttive a partire dal latte. “L' agricoltura europea – ha spiegato il presidente Drei - necessita di maggiore aggregazione in filiera e di essere sostenuta nella adozione di strategie per affrontare un mercato in continua evoluzione. Il sostegno al reddito va necessariamente affiancato da interventi settoriali che sostengano l' aggregazione e l'innovazione, nonché la capacità delle filiere di essere competitive sul mercato. La strutturazione della nostra agricoltura è ancora troppo frammentata per garantire un equo riparto del valore”.
Altro tema discusso negli incontri a Bruxelles è stata la questione della gestione del rischio, uno degli aspetti più critici per la sostenibilità del settore agricolo, sempre più esposto a eventi climatici estremi e situazioni geopolitiche che generano instabilità dei mercati. Nella attuale proposta della Commissione gli interventi per calamità naturali vengono finanziati all’interno del budget già assegnato a ciascuno Stato membro, mentre nella attuale programmazione gli interventi per eventi calamitosi possono contare su risorse extra- budget, come la Riserva di crisi della PAC. La federazione, ha spiegato il vicepresidente Vincenzo Patruno, “ha chiesto che si possano attivare anche in caso di calamità naturali procedure snelle in cui possano trovare spazio anche i fondi di mutualità, che sono gli strumenti di protezione gestiti dalle cooperative, che consentono di condividere i rischi e di affrontare con maggiore solidità eventuali perdite produttive o cali di reddito”.
Didascalia foto: Leonardo Pofferi, Vicepresidente Cogeca, Davide Vernocchi, vicepresidente Fedagripesca Confcooperative, Veronika Vrecionová, Presidente Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Raffaele Drei, Presidente Fedagripesca, Vincenzo Patruno, vicepresidente Fedagripesca, Federico Rossetti, Confcooperative, Alessandro Dalpiaz, vicepresidente gruppo Ortofrutta Copacogeca.
Alina Fiordellisi