Pac, Fedagripesca Confcooperative in piazza a Bruxelles: “Tagli inaccettabili e nessuna visione strategica per il futuro dell’agricoltura e della pesca”

Pac, Fedagripesca Confcooperative in piazza a Bruxelles: “Tagli inaccettabili e nessuna visione strategica per il futuro dell’agricoltura e della pesca”

giovedì 18 dicembre 2025

Sotto accusa la proposta della Commissione UE: riduzione delle risorse, incertezze sugli investimenti in innovazione e competitività per le filiere produttive e cooperative

Pac, Fedagripesca Confcooperative in piazza a Bruxelles: “Tagli inaccettabili e nessuna visione strategica per il futuro dell’agricoltura e della pesca”

“Non c’è solo il grave problema del taglio di oltre il 20% di risorse al comparto, che resta inaccettabile. Ci preoccupa allo stesso modo la totale assenza di una visione strategica da parte della Commissione che di fatto sceglie di delegare a 27 singoli Stati la politica agricola, l’unica vera politica comune che è stata realizzata da quando esiste l’Europa unita. Una totale assenza di visione, che si riflette anche nella scelta di non prevedere più un sostegno specifico agli investimenti in innovazione, vera leva della competitività e del futuro del comparto». Riassume così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei i temi al centro della partecipazione della Federazione alla manifestazione di protesta in corso oggi a Bruxelles in occasione della riunione del Consiglio Agricolo.

“Siamo qui – prosegue Drei – per denunciare una proposta di riforma della Pac che non ci convince, caratterizzata da una grave mancanza di chiarezza sulle risorse destinate agli investimenti strategici per la competitività e l’innovazione delle imprese agricole”. “Se da un lato restano, seppur ridimensionate, le misure di sostegno al reddito, dall’altro non emerge alcuna reale volontà della Commissione di continuare a sostenere in modo strutturato la competitività delle filiere produttive. Una criticità che colpisce in modo particolare i comparti a forte vocazione organizzata e di mercato, come ortofrutta, vino e olio, oggi messi seriamente a rischio. Non vi è alcuna garanzia di budget né un quadro regolatorio chiaro per gli interventi settoriali, strumenti che hanno dimostrato negli anni di essere essenziali per rafforzare l’organizzazione dell’offerta, sostenere gli investimenti e affrontare le crisi di mercato».

«In una fase di forte turbativa dei mercati internazionali, di crescente instabilità geopolitica e di pressione competitiva, le imprese agricole e le filiere cooperative hanno bisogno di certezze, non di incertezze. Senza regole chiare e risorse garantite, diventa impossibile programmare investimenti, innovare e competere efficacemente sia sui mercati nazionali che su quelli esteri». Drei evidenzia inoltre come «il secondo pilastro dell’attuale Pac, dedicato in particolare al sostegno agli investimenti, all’innovazione e alla competitività, che ha visto risorse dedicate di oltre 9 miliardi, non trovi una reale corrispondenza nella nuova proposta della Commissione. Le misure a sostegno delle filiere, dell’innovazione e degli investimenti non hanno alcuna garanzia di continuità, compromettendo la capacità delle imprese di guardare al futuro».

Criticità sulla nuova proposta dalla Commissione riguardano anche la pesca e l’acquacoltura. “La drastica riduzione delle risorse nel nuovo bilancio UE conferma l’assenza di una strategia per le filiere agroalimentari”, dichiara Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca. “Per il periodo 2028-2034 i fondi per la pesca professionale scendono da circa 6,1 miliardi a poco più di 2 miliardi, con un taglio del 67%. Una scelta incomprensibile – prosegue Tiozzo – per un comparto che garantisce circa 350.000 occupati diretti e 37 miliardi di euro di fatturato annuo, già colpito negli ultimi anni da calo produttivo, aumento dei costi e impatti climatici. Senza risorse dedicate a investimenti e innovazione, cresce il rischio di perdere competitività e di aumentare ulteriormente la dipendenza dalle importazioni, che in Italia coprono già circa tre quarti dei consumi”.

“La confluenza delle misure in un fondo unico rischia infine di diluire gli strumenti specifici per pesca e acquacoltura, compromettendo competitività, innovazione e resilienza delle imprese. Chiediamo con urgenza alle istituzioni comunitarie di rivedere questa proposta, ripristinando risorse dedicate e adeguate, per garantire un futuro sostenibile e competitivo al settore”, conclude Tiozzo.

 

  Alina Fiordellisi

Riproduzione riservata ©
4

Confederazione

Territorio

Federazioni