Incendi, nel 2025 già bruciati 30.000 ettari. “puntare sulla prevenzione con la gestione forestale delle cooperative”
“Le cooperative svolgono un ruolo di primo piano nella gestione ordinaria del bosco e nella prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi, sono pronte a fare la propria parte”, ricorda il Presidente del settore Forestale Mario De Angelis.
Non possiamo continuare a commentare i disastri. Dobbiamo prevenirli il più possibile, attraverso una presenza costante e qualificata nei boschi. Le foreste italiane non possono più essere lasciate all’abbandono Senza gestione, avremo solo più incendi, più erosione, più spopolamento delle aree interne”. Così il Presidente del Settore forestale Fedagripesca Confcooperative Mario De Angelis commenta il crescente numero di incendi che si stanno verificando in diverse aree del Paese e che secondo l’ultimo report Legambiente hanno superato i 30.000 ettari, di cui 18mila hanno riguardato boschi.
“Non si può continuare a intervenire solo in emergenza”, commenta De Angelis. “Occorre un cambio di passo che faccia leva su una gestione forestale proattiva, continua e professionale. Le cooperative, che svolgono un ruolo di primo piano nella gestione ordinaria del bosco e nella prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi, sono pronte a fare la propria parte, ma devono essere messe nelle condizioni di operare con continuità e con un pieno riconoscimento del loro ruolo strategico anche quale presidio economico e sociale nelle aree interne”.
Fedagripesca Confcooperative ricorda come la Strategia Forestale Nazionale, adottata nel 2022, disponga di 420 milioni complessivi nel periodo 2022‑2032 destinati alla gestione sostenibile delle foreste, alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione delle filiere forestali. “Tutto questo non basta”, secondo De Angelis. “Occorre efficientare la spesa pubblica, superare le lentezze burocratiche e garantire che le risorse si traducano in interventi concreti sul territorio. Analogamente, è necessario anche il coraggio degli amministratori locali nell’utilizzare le norme del Testo Unico Forestale, scegliendo di investire nella gestione attiva delle foreste”.
Il presidente De Angelis ha infine evidenziato come per dare forza al settore serva anche un investimento strutturale nella formazione degli operatori, nella qualificazione professionale dei volontari, così come nell’opera di sensibilizzazione sul lavoro spesso invisibile delle cooperative forestali e sul valore economico, ambientale e sociale delle nostre foreste. “In tal senso, il docufilm “Quello che le foreste non dicono” realizzato da Confcooperative Fedagripesca e presentato al Parlamento europeo lo scorso 24 giugno, è un invito rivolto ai cittadini e alle istituzioni a guardare con occhi nuovi il ruolo della gestione forestale sostenibile”, conclude De Angelis.
Alina Fiordellisi