Spes , 50 anni al servizio della comunità

Spes , 50 anni al servizio della comunità

mercoledì 25 giugno 2025

La cooperativa festeggia l’anniversario in un confronto a più voci sul proprio futuro e presentando il bilancio sociale  

Spes , 50 anni al servizio della comunità

Un’eredità da curare, proteggere e proseguire. Questo l'impegno che chiedono le tante voci intervenute per celebrare i 50 anni della Spes nel corso dell’evento ospitato a Trento nella sala inCooperazione. “È un traguardo importante, – ha commentato il presidente di Spes Italo Monfredini – risultato di una storia a cui guardiamo con responsabilità e la consapevolezza che chi è venuto prima di noi, chi oggi governa la cooperativa e chi verrà dopo dia sempre una speranza, una forza per guardare al domani con fiducia”.

Ricordando il percorso iniziato nel 1975, Monfredini ha evidenziato il patrimonio valoriale ereditato da chi ha dato vita al progetto della cooperativa. “Il collegamento – ha aggiunto - con chi ci ha preceduto è la comune idealità, il sentire di appartenere, di partecipare a un destino collettivo, legato ad altri”.

Il tema della relazione è stato al centro dell’intervento di Mauro Magatti, sociologo ed economista, che ha esortato a superare l’ideologia individualistica imperante per superare la profonda crisi che stiamo vivendo. “Noi non esistiamo come individui isolati – ha spiegato. – Come tutte le forme viventi siamo immersi in un mare di relazioni. L’idea, ancora largamente dominante, che libertà significa uscire dalle relazioni è una fantasia che non esiste”.

Secondo Magatti, oggi il tema è costruire piattaforme territoriali dove rimettere insieme interessi diversi, condividere obiettivi comuni, investire sulla vita delle persone, risolvere problemi che riguardano la qualità della vita e generare valore economico, sociale e umano. “Emergeranno quei mondi che sapranno riconoscere il legame strutturale che ci tengono insieme l’un l’altro. Il terzo settore – ha concluso – deve avere l’autorevolezza, la capacità per contribuire a costruire queste alleanze che generano un valore condiviso. Ed è chiamato a una nuova stagione, che riconosca l’umano come un essere inter-indipendente, cioè allo stesso tempo libero e legato agli altri”.

L’importanza delle relazioni è stata ripresa dal presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni. “Operare in questo settore, – ha commentato Simoni – come avete fatto voi in 50 anni, assomiglia molto a una missione: ci vogliono valori, un approccio solidaristico e di inclusione di chi ha bisogno. Il futuro che abbiamo davanti sarà caratterizzato da grandi sfide, che affronteremo insieme, e da un progressivo invecchiamento della popolazione, che dovrà essere affrontato mettendo le persone al centro, valorizzando le relazioni, come sapete fare voi”.

L’assessore all’economia, montagna e azioni per l’età sperimentale del Comune di Trento Alberto Pedrotti è intervenuto portando il saluto del sindaco Franco Ianeselli e complimentandosi con Spes per l’importante traguardo raggiunto. “L’attività svolta quotidianamente dalla cooperativa – ha detto – rappresenta per noi un importante valore aggiunto ed è la dimostrazione del contributo significativo che può essere dato dal modello della Cooperazione Trentina”.

"Credo che la festa per i 50 anni di Spes sia un'importante occasione di riflessione sulle sfide comuni che ci attendono. In una società sempre più individualista, in cui troppo spesso prevalgono atteggiamenti egoistici, il gruppo rappresenta uno splendido esempio di come la cooperazione possa diventare il motore dello sviluppo sociale, dell’inclusione e della cura verso le persone. Assieme abbiamo condiviso un lungo percorso, fatto di confronti diretti e visite delle realtà residenziali. In ognuna di queste occasioni ho trovato un impegno encomiabile e una grande professionalità. Grazie a voi, chi si trova in difficoltà riceve un supporto concreto. Negli ultimi mesi abbiamo preso decisioni importanti insieme: la delibera dello scorso dicembre a supporto delle RSA, rappresenta un riconoscimento concreto a chi, in un momento delicato della propria vita, ha bisogno di sostegno, mentre un apposito sottocomitato è stato costituito per intercettare i bisogni legati alla domiciliarità. Continueremo a lavorare fianco a fianco per costruire un percorso condiviso in risposta ai bisogni emergenti. Il nostro obiettivo è mettere al centro non solo le persone non autosufficienti, ma anche coloro che le assistono, riconoscendo l’importanza di questo impegno. In una società in continua trasformazione, dobbiamo essere pronti a rispondere alle nuove sfide concentrandoci sempre sui bisogni delle persone. In questo, la cooperazione è un patrimonio indispensabile di competenze e innovazione, un valore che fa la differenza", ha affermato l'assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione, Mario Tonina.

Per tirare le fila dei tanti contributi emersi, l’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi e Cecilia Niccolini, presidente della cooperativa Spes dal 2002 al 2022, si sono confrontati sul significato che i valori possono acquisire. “Il grande rischio quando si parla di valori – ha commentato l’Arcivescovo – è di entrare nel mondo dell’astrattezza, mentre i valori acquisiscono corpo nella realtà attraverso le persone. La forza di Spes, e della cooperazione in generale, sta proprio nel fatto che il valore acquista il peso grazie al contributo di chi lo declina. Quando entro nelle vostre strutture rimango sempre stupito dai volti dei vostri collaboratori che, nonostante la fatica, riescono a interpretare, a esprimere i valori che li guidano”.

“Il problema dei valori – ha concluso Niccolini – è la loro definizione, il modo in cui ognuno li declina nella propria vita. In tutti i nostri operatori ho sempre visto un’incarnazione dei valori in cui credo. Si tratta di valori che possono essere sintetizzati nell’attenzione alle persone, nella relazione. E questi sono valori che, in cinquant’anni, sono rimasti sostanzialmente invariati”.

Il bilancio 2024

Dopo l’approvazione del bilancio di esercizio, presentato dal direttore amministrativo Pietro Trentini, che ha messo in luce la gestione che ha caratterizzato il 2024 della cooperativa, alla base sociale sono stati illustrati i punti salienti del bilancio sociale della cooperativa.

Il documento, illustrato dalla direttrice Mariasilvia Cadeddu, ha evidenziato le ricadute dei servizi proposti dalla cooperativa, a cominciare dallo sportello di assistenza familiare che nel 2024 ha offerto orientamento e supporto a 179 famiglie, per un totale di quasi 54 mila ore erogate. A questo si aggiunge il servizio di assistenza domiciliare, rivolto a oltre 800 persone, la residenza assistenziale, che coinvolge 199 famiglie, e il centro diurno, che nel 2024 ha accolto 85 utenti.

Tra i dati messi in luce, quello del personale, rappresentato da 517 collaboratori e collaboratrici, il 58% impiegato a tempo pieno e il 19,5% con meno di 30 anni di età. “Una particolare attenzione – ha spiegato Cadeddu – è stata prestata alla formazione del personale, con un investimento che ha coinvolto tutte le professionalità presenti in cooperativa con una proposta formativa sia tecnica che trasversale”.

(Foto: tavola rotonda Niccolini e Tisi; Monfredini; Simoni)

  Alessandra Fabri

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