Dl Antifrodi: filiera costruzioni, si ai controlli no alla retroattività delle nuove misure

Dl Antifrodi: filiera costruzioni, si ai controlli no alla retroattività delle nuove misure

mercoledì 24 novembre 2021

Imprese, cooperative, artigiani e professionisti chiedono di rivedere le norme che estendono anche ai lavori in corso le nuove misure, mettendo a rischio i cantieri dei bonus edilizi
Dl Antifrodi: filiera costruzioni, si ai controlli no alla retroattività delle nuove misure

La filiera delle costruzioni sostiene con forza la necessità di strumenti per una lotta efficace all’utilizzo indebito degli incentivi fiscali ma esprime preoccupazione per le modalità con le quali sono state introdotte le nuove norme del “Decreto antifrodi” (DL 157/2021), in vigore dal 12 novembre scorso.

L’introduzione dell’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nella più ampia incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati. A tal proposito appaiono insufficienti i chiarimenti forniti in questi giorni dall’Agenzia dell’Entrate in quanto non risolvono il problema complessivo della retroattività, che viene eliminata solo per i pagamenti eseguiti entro l’11 novembre lasciando quindi fuori tutti i lavori in corso.

Mentre le piattaforme dopo giorni di blocco starebbero finalmente per tornare in funzione, manca ancora il decreto del Mite sull’aggiornamento dei prezzari ai quali devono attenersi gli asseveratori, secondo le nuove disposizioni.

A fronte delle incertezze e dei mancati adempimenti la filiera ribadisce, quindi, di essere totalmente favorevole al rafforzamento e all’estensione a tutte le iniziative – presenti, passate e future - dell’attività di controllo e di prevenzione dell’utilizzo illecito dei bonus edilizi, ma chiede con forza che l’applicazione delle nuove procedure operative sia limitata ai soli interventi avviati successivamente all’emanazione di tutti i provvedimenti e delle relative istruzioni o quantomeno a quelli avviati dopo il 12 novembre giorno di entrata in vigore del Decreto antifrodi.

Peraltro lo stesso Statuto del contribuente prevede che modifiche rilevanti alla normativa non abbiano carattere di retroattività, a tutela del principio di affidamento per gli interventi in corso. A tutela del contribuente, va promosso allo stesso tempo un processo di selezione e di qualificazione delle imprese che realizzano i lavori anche per salvaguardare chi opera nel rispetto delle regole e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Chiediamo, quindi, al Governo e al Parlamento di intervenire urgentemente per evitare rallentamenti nel percorso di crescita del Paese trainata in larga parte dalle misure adottate nel 2020, che stanno cominciando proprio ora a produrre gli effetti auspicati in linea con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Europa e dal Piano di ripresa e resilienza.

  Francesco Agresti

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