Confcooperative Habitat accoglie con favore il primo passaggio formale della legge delega al Governo per l’adozione del Codice dell'edilizia e delle costruzioni, in esame questo pomeriggio in Consiglio dei Ministri. Si tratta del primo passo verso l'attesa riforma della normativa edilizia contenuta nel d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), un provvedimento ritenuto cruciale per il rilancio del settore e per la semplificazione dell'azione delle cooperative abitative.
L'associazione di rappresentanza del movimento cooperativo dell'abitare sottolinea come la riforma debba avere un obiettivo primario: garantire chiarezza e uniformità su tutto il territorio nazionale, superando le attuali complessità e stratificazioni burocratiche.
Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat, ha commentato l'avvio dell'iter normativo: "La legge sulla delega al Governo in materia edilizia era attesa. Bene. Ciò che serve è innanzitutto chiarezza: eliminare confuse stratificazioni e rimandi normativi, arrivare a una definizione univoca su tutto il territorio nazionale del 'glossario' inerente l’edilizia per superare la babele di strumenti e sigle che variano spesso tra un comune e un altro, ridurre la pletora di strumenti attuativi, ridefinendo i limiti di quelli aventi prevalente carattere edilizio e quelli aventi invece prevalente carattere urbanistico”.
Il Presidente Maggioni ha poi indicato la strada operativa per la semplificazione: "In tal senso riteniamo serva ridurre con rigore le tipologie di strumentazione attuativa; per noi tali strumenti sono di fatto 3. La SCIA da utilizzare per ristrutturazione integrali di edifici, per demolizioni e ricostruzioni senza modifica di sagoma e sedime con un incremento massimo di volume del 10% e per demolizioni e ricostruzioni anche con modifica di sagoma e sedime ma senza incrementi volumetrici. Il Piano Attuativo per ambiti di trasformazione a partire da 15.000 mq di superficie fondiaria e la riqualificazione forte del Permesso di Costruire Convenzionato."
«Tale strumento, dovrebbe divenire il principale mezzo da utilizzare, supportato da adeguamenti che consentano una più robusta pubblicità degli atti e - dunque - una maggiore consapevolezza collettiva delle trasformazioni edilizie che hanno impatti sulla città. Confcooperative Habitat, forte dell’esperienza operativa delle cooperative associate, ha elaborato alcune idee ed è pronta a confrontarsi con il Parlamento e il Governo su un tema così importante e così delicato».
Confcooperative Habitat ribadisce l'importanza di un Testo Unico Edilizia rinnovato che sia uno strumento snello e coerente, capace di sostenere i programmi di housing sociale e di rigenerazione urbana promossi dalle cooperative.
Francesco Agresti