“La violenza di genere non è un fatto privato: riguarda tutti noi, donne e uomini, ogni giorno. È una questione sociale che ci chiama a una responsabilità collettiva, a costruire insieme una cultura del rispetto e della dignità”.
Così Alessandra Rinaldi, presidente Commissione Donne Dirigenti Cooperatrici, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne – ricorda e sottolinea l’impegno della cooperazione.
“Contro la violenza di genere – aggiunge - crediamo fermamente che le cooperative abbiano un ruolo centrale. Ogni giorno, con il nostro lavoro, ci impegniamo a costruire comunità che non voltino lo sguardo, spazi in cui la solidarietà e l'attenzione reciproca diventino pratica quotidiana.
Il nostro impegno si traduce in azioni concrete: promuoviamo educazione, parità e autonomia economica, strumenti fondamentali per prevenire e contrastare ogni forma di abuso. Sappiamo che solo attraverso l'indipendenza economica e culturale le donne possono sottrarsi a situazioni di violenza e ricostruire la propria vita. Ricordiamo che nelle nostre cooperative l'occupazione femminile vale il 61% dell'occupazione e oltre il 27% della governance. É il segnale più misurabile che le cooperative danno nella parità di genere.
Per questo motivo, Confcooperative e Fondosviluppo sostengono il bando "Rompi il Silenzio", un'iniziativa che ha dato risultati straordinari: 36 progetti finanziati per oltre 600.000 euro (a fronte di un plafond iniziale di 500.000 euro, poi esteso vista la qualità delle proposte) per potenziare i servizi antiviolenza sul territorio.
Questi progetti rappresentano azioni concrete di sostegno alle donne vittime di violenza e alle organizzazioni che ogni giorno le accompagnano nel difficile percorso di uscita dalla violenza.
In questa giornata, rinnoviamo il nostro impegno e invitiamo tutti - istituzioni, imprese, cittadini - a fare la propria parte. La violenza si combatte insieme, con coraggio e senza voltare lo sguardo. Anche per questo si spera che la conferenza Stato Regioni sciolga i nodi sulla gestione dei centri antiviolenza sui quali siamo ancora in deroga.
Alessandra Fabri