Nasce Frutta Friuli, la più grande cooperativa di frutticoltori del Friuli Venezia Giulia

Nasce Frutta Friuli, la più grande cooperativa di frutticoltori del Friuli Venezia Giulia

giovedì 3 marzo 2022

La nuova cooperativa è il risultato della fusione tra Friulfruct Spilimbergo e Friulkiwi Rauscedo

Nasce Frutta Friuli, la più grande cooperativa di frutticoltori del Friuli Venezia Giulia

Due grandi realtà uniscono le loro forze dando vita alla più grande cooperativa di frutticoltori del Friuli Venezia Giulia: le assemblee dei soci della cooperativa Friulfruct di Spilimbergo e Friulkiwi di Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda hanno deliberato la fusione che dal 1 agosto porterà alla nascita della nuova cooperativa Frutta Friuli. Mele e kiwi (più una parte di ciliegie) saranno i prodotti principali della nuova cooperativa che eredita dalle fondatrici una spiccata predisposizione per l’esportazione e un processo di rinnovamento dei frutteti in corso negli ultimi anni, proponendo le nuove varietà che i consumatori richiedono, nonchè l’ampliamento delle sedi di stoccaggio. Questi i numeri della nuova realtà, che avrà sede principale a Spilimbergo e spazi produttivi tra la cittadina mosaicista e Rauscedo: 150 soci, 14 milioni di fatturato e 170 mila quintali di raccolto nel 2021, 600 ettari di frutteti e una ricaduta occupazionale sul territorio di una 70ina di addetti. 

 

“La fusione - ha spiegato Livio Salvador (foto secondo da sinistra), presidente di Friulfruct  - fa seguito a un ragionamento iniziato già l’anno scorso sui presupposti di una collaborazione. Un ragionamento portato avanti con maturità e con la consapevolezza che le nuove sfide dei mercati hanno bisogno di aziende con dimensioni operative capaci di razionalizzare i costi e offrire maggiori prodotti. Abbiamo così superato logiche di campanile e deciso la fusione, che avviene, questo è il fatto importante da sottolineare, tra due realtà in grande salute e con ottime prospettive, le quali avrebbero anche potuto continuare sulle proprie gambe ma che così facendo allargano il loro raggio di azione futura e la capacità di programmare e investire”.

 

“Una scelta - ha aggiunto Juri Ganzini, presidente di Friulkiwi (foto primo da sinistra) - nata per il bene del territorio e dei nostri soci, ai quali potremmo dare così più servizi. In questo modo potremo realizzare delle economie di scala davvero interessanti per la nostra nuova cooperativa, anche gestendo i dipendenti tra le due sedi in base ai picchi di lavoro dettati dalla stagionalità. Un elemento fondamentale, anche per dare prospettive professionali e invogliare gli addetti migliori, a fronte di un mercato del lavoro che invece non offre molta manodopera specializzata. Il tutto in un quadro internazionale in cui, da diversi mesi e ancora di più in questi ultimi giorni, le sfide non mancano: è proprio il caso di dire che l’unione fa la forza”. 

 

I due presidenti hanno anche ringraziato chi è stato accanto alle due cooperative in questo fondamentale passo, a partire dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’assessore regionale alle politiche agricole Stefano Zannier e da Confcooperative Pordenone, di cui entrambe le realtà fondatrici fanno parte, con le sue consulenze.

 

“A livello commerciale ci presenteremo con un unico brand Frutta Friuli - spiega Armando Paoli (foto terzo da sinistra) direttore di Friulfruct, che con il collega di Friulkiwi Antonio Pittana sta predisponendo la struttura operativa post fusione - declinato in base alla tipologia di frutta. Mele e kiwi sono due prodotti che vengono venduti attraverso gli stessi canali di mercato e quindi ci rafforzeremo sia nella grande distribuzione italiana che all’Estero. Grazie al rinnovamento dei frutteti e alla capacità di conservazione aumentata puntiamo nei prossimi anni ad arrivare a 300 mila quintali di frutta raccolta. Non operavamo nell’area russa, ma alcune tensioni, oltre all’aumento dei costi energetici e dei prodotti per l’agricoltura, potrebbero arrivare da competitor che dalla Russia ora vorranno vendere gli stessi prodotti nella nostra area di riferimento, che spazia dall’Europa occidentale ai Paesi Arabi fino al Nord e Sud America. Per questo una cooperativa unica e ancora più forte darà migliori risposte”. 

 

 

 

 
 

  Francesco Agresti

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