Cimice asiatica: Ital-frutta prova Anastatus, l’insetto antagonista

Cimice asiatica: Ital-frutta prova Anastatus, l’insetto antagonista

mercoledì 23 marzo 2022

Si sta sperimentando nella Bassa Modenese un metodo di lotta alla cimice asiatica che sembra dare risultati incoraggianti

Cimice asiatica: Ital-frutta  prova Anastatus, l’insetto antagonista

La cooperativa Ital-frutta di S. Felice sul Panaro (aderente a Confcooperative Modena) ha eseguito i primi lanci di Anastatus bifasciatus, un insetto autoctono in grado di contrastare la cimice asiatica, come riporta un articolo firmato da Cristiano Riciputi e pubblicato da FreshPlaza.it.

«La nostra cooperativa ha effettuato una prima prova, ottenendo piccoli ma significativi risultati - conferma Sara Bellelli, tecnico di Ital-frutta - La sperimentazione ha interessato tre aziende frutticole, di cui due specializzate in pero e una con pero e drupacee. Abbiamo eseguito due lanci di Anastatus, a metà e fine luglio 2021 per le aziende con pero, più anticipati per l'azienda con drupacee. Gli insetti sono stati lanciati nei bordi, vicino a un argine di un canale, in un boschetto non lontano dai frutteti. Lo scopo era inoculare l'insetto antagonista e verificare la sua efficacia in questo ambiente».

A settembre 2021 sono stati eseguiti i rilievi, in collaborazione con Bioplanet, un’azienda di Cesena specializzata nella lotta biologica in agricoltura.

Le prove hanno manifestato una parassitizzazione delle ovature di cimice dal 20 al 30%, con una media del 25%.

«È un risultato incoraggiante, in quanto si è trattato del primo anno di prova - dichiara Alberto Poletti, vice presidente della cooperativa Ital-frutta – Occorre tempo prima che un insetto antagonista possa raggiungere un equilibrio con l'insetto dannoso da contrastare. Va anche sottolineato che, nei nostri territori, non vi è molta biodiversità, per cui il dato è ancora più interessante. Stiamo valutando non solo di ripetere i lanci, ma anche di aumentare le aziende coinvolte già nel 2022».

Anastatus bifasciatus come specie nativa, versatile e disponibile in grandi quantità, resta un'ottima opzione per intensificare e accelerare un processo di riequilibrio naturale.

Il controllo biologico, alla luce di quanto non si è riuscito a fare con i trattamenti chimici anche a causa di mancanza di molecole autorizzate, resta sempre l'azione più efficace e con il miglior rapporto costi/benefici nei casi di introduzione di parassiti esotici in un nuovo areale.

 

  Alessandra Fabri

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