L’acquacoltura trentina resiste alle sfide globali e punta su innovazione e sostenibilità. Nonostante il contesto economico complesso, segnato dal rincaro dei costi energetici e delle materie prime, il settore dell’acquacoltura trentina chiude il 2024 con risultati positivi, dimostrando resilienza e capacità di innovazione. A confermarlo sono i dati presentati dalla presidente della Cooperativa Astro, Barbara Pellegri, durante l’assemblea annuale, che hanno messo in luce una crescita del fatturato, investimenti in sostenibilità e il consolidamento di certificazioni di qualità.
Un comparto vitale per il territorio
Il comparto ittico provinciale, composto da 40 imprese e 70 impianti gestiti, nel 2024 ha generato una produzione lorda vendibile di oltre 36 milioni di euro, garantendo occupazione a circa 500 persone. La Cooperativa Astro, protagonista del settore, ha registrato un fatturato di 8,21 milioni di euro (+4% rispetto al 2023), con un utile di esercizio di 65.939 euro. Sebbene il Consorzio di tutela abbia segnato un calo dell’11% (7 milioni di euro), l’aggregato delle due realtà associative raggiunge comunque 15,3 milioni di euro. Un risultato che ha permesso di premiare i conferimenti degli allevatori, con aumenti di 0,10 €/kg per le trote salmonate e 0,15 €/kg per quelle bianche.
La valorizzazione del marchio IGP e le nuove certificazioni
Il 2024 ha confermato il successo della trota IGP, che rappresenta quasi il 60% delle vendite di prodotto fresco (331 tonnellate su 552 totali), simbolo di qualità e tracciabilità. «Il marchio IGP è sempre più riconosciuto, sia in Italia che all’estero», ha sottolineato il direttore Diego Coller. A rafforzare il posizionamento sul mercato, Astro ha ottenuto la certificazione BIO per trota fario e salmerino alpino, avviando la commercializzazione di prodotti biologici, e la Global Food Safety Initiative, requisito chiave per accedere a nuovi mercati internazionali.
Investimenti in innovazione e circolarità
Cuore delle novità è il progetto “Competitività e sostenibilità dell’acquacoltura di montagna”, finanziato con oltre 11 milioni di euro dal Masaf, che coinvolge nove aziende, la Fondazione Edmund Mach e l’Università di Bologna. Tra le iniziative più rilevanti, spicca la futura produzione di farine e oli ricchi di Omega 3, derivati da sottoprodotti di lavorazione, il cui avvio è previsto entro fine 2025. Un esempio concreto di economia circolare, affiancato dalla ricerca sulla qualità del carpione, già commercializzato con risultati promettenti (23.000 euro di vendite).
Sfide e sostegno istituzionale
Non mancano le criticità, a partire dalla dotazione del fondo FEAMPA 2021-2027 (2,6 milioni a livello nazionale), giudicata insufficiente dalla presidente Pellegri: «Servirà il sostegno della Provincia per anticipare risorse». Fondamentale resta il ruolo della Legge provinciale 6 per la promozione sui mercati.
Coesione e visione: le chiavi del successo
«Abbiamo dimostrato che, con coesione e visione, possiamo costruire un futuro sostenibile», ha concluso Pellegri. Concetti ribaditi da Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina, che ha elogiato Astro per «visione, concretezza e spirito innovativo». All’assemblea, la presenza dell’assessora provinciale Giulia Zanotelli ha confermato l’impegno istituzionale a sostegno di un settore che, nonostante le turbolenze globali, guarda al domani con fiducia e ambizione.
Alessandra Fabri