Territorio, Donne

E-R: Donne e impresa, concluso il progetto Erasmus+ "Able" con la partecipazione di Confcooperative

 

Aumentare il grado di inclusione socio-economica e l’empowerment delle donne delle aree rurali nei Paesi partner, attraverso la co-creazione di un metodo di lavoro innovativo che permetta alle partecipanti di sviluppare nuove conoscenze, competenze e procedure di lavoro all’interno delle organizzazioni femminili rurali. È stato questo l’obiettivo del progetto ABLE - A Better Life (Project No.:2021-1-RO01-KA220-ADU-000029747), un partenariato di cooperazione cofinanziato dal Programma Erasmus+ nel settore dell’educazione degli adulti che ha visto Euro Project Lab, con sede a Milano e Ferrara, come partner italiano, e Confcooperative Emilia Romagna tra i partner associati (stakeholder). 

Il progetto è stato realizzato in diversi Paesi europei: oltre alla realtà italiana, la Romania con Fundatia The Open Network for Community Development capofila del progetto e Romanian Women's Lobby di Iasi, Spagna con Blue Room Innovation di Girona, Portogallo con l’Associação para a Ação Educativa Cultural e Desportiva Form2you di Lisbona. 

  Dopo due anni, ABLE si è concluso con l’evento di diffusione dei risultati si è tenuto ieri, martedì 28 novembre 2023, al Palazzo della Cooperazione di Bologna (via Calzoni 1/A), sede di Confcooperative Emilia-Romagna. 

L’evento è stata l’occasione per presentare il percorso formativo “Able” frequentato dalle cooperatrici della nostra regione grazie ad una piattaforma online dedicata e il libro “My Story”, una pubblicazione che raccoglie le interviste realizzate a 10 donne cooperatrici che lavorano o sono coinvolte a vario titolo nelle cooperative aderenti all’Organizzazione. Queste interviste sono state raccolte in un libro che è stato presentato e distribuito proprio in occasione del convegno. Qui, tramite la forma dello storytelling, le lavoratrici e imprenditrici intervistate raccontano le loro esperienze professionali, il percorso svolto per raggiungere i propri obiettivi, le opportunità e le sfide che hanno dovuto affrontare. 

“Le donne rappresentano il 63% delle persone occupate nelle cooperative nostre aderenti – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza – e negli ultimi anni, anche a fronte di politiche adottate dall’Organizzazione a tutti i livelli, la loro quota sta aumentando all’interno dei Consigli di amministrazione. Siamo convinti che la cooperazione rappresenti la forma di impresa più adeguata per promuovere l’empowerment femminile e l’autoimprenditorialità delle donne, alcune delle quali guidano a vario titolo imprese di dimensioni importanti. Per questo abbiamo partecipato con convinzione al progetto ABLE – A Better Life, perché ci ha dato la possibilità di accompagnare le nostre cooperatrici in percorsi di crescita imprenditoriale, offrendoci anche l’occasione per fare conoscere la straordinaria ricchezza della cooperazione femminile e mettere in rete competenze e conoscenze presenti nei vari territori. Cooperative agricole e della pesca, cooperative sociali e di comunità che spesso insistono in zone rurali delle aree interne, sono spesso animate da donne che mettono a frutto le loro capacità per promuovere lo sviluppo dei territori”. 

“Considerati anche i tempi che stiamo attraversando, con i drammatici episodi di cronaca che ormai sono all'ordine del giorno anche nel nostro Paese e la risposta che la comunità ha saputo dimostrare nelle piazze, diventano ancora più importanti progetti come questo poiché in grado di fornire alternative a donne anche in situazioni di difficoltà, sociale ed economica – ha aggiunto Chiara Laghi della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna. Prendere coscienza di problemi, accompagnare il percorso alla consapevolezza e costruire soluzioni anche di tipo economico è più che mai importante. Nell’ambito del progetto ABLE e soprattutto durante le attività formative svoltesi a Girona, abbiamo avuto occasione di incontrare donne imprenditrici e cooperatrici provenienti da situazioni diverse, da aree rurali anche molto isolate in alcuni paesi del progetto, con