Panatè, il pane che vale la pena

Panatè, il pane che vale la pena

lunedì 23 ottobre 2023

L’esperienza della cooperativa sociale che sostiene  il reinserimento lavorativo dei detenuti  e produce pane nelle carceri della Granda 

Panatè, il pane che vale la pena

Un modo per infrangere il muro di silenzio che avvolge le carceri e favorire il reinserimento lavorativo.

Con questo obiettivo nel 2019 è nato il progetto “Panatè” che, nel 2023, è diventato una cooperativa sociale a supporto di persone svantaggiate con percorsi di reinserimento socio-lavorativo.

L’iniziativa è partita all’interno della Casa Circondariale di Cuneo, con la creazione di un laboratorio dove i detenuti potessero imparare un mestiere e realizzare prodotti da forno destinati alla distribuzione, coinvolgendo poi anche il carcere di Fossano.

L’esperienza cooperativa ha coronato quello che era stato un progetto nato dalla collaborazione tra Baladin e Mondofood, - spiega Davide Danni, socio responsabile insieme a Elio Parola della cooperativa sociale – “Il reinserimento lavorativo è parte fondante del processo di inclusione e come cooperativa sociale il nostro obiettivo è quello di favorire il reingresso di persone svantaggiate. Al momento oltre il 50% dei nostri dipendenti sono detenuti e per noi è fondamentale investire e valorizzare le risorse umane che fanno parte di questo progetto”.

I detenuti che fanno parte di “Panaté” sono regolarmente assunti e producono prodotti da forno destinati al mercato Ho.Re.Ca.

"Panaté nasce per produrre pane e prodotti da forno nel mondo delle carceri – proseguono dalla cooperativa - e lo vuole fare dando concretezza all’articolo 27 della nostra Costituzione. Ogni preparazione è realizzata con materie prime di assoluta qualità e rivenduta ai nostri clienti a prezzi concorrenziali. Dietro la vendita del pane, però, c’è molto di più. C’è la rinascita di una persona, con le sue difficoltà, le sue emozioni, i suoi sentimenti.”

Si tratta di un’altra bella e qualificata esperienza di cooperativa di inserimento lavorativo, dichiara il presidente di Confcooperative Cuneo Alessandro Durando, - più che mai preziosa in un settore quello carcerario dove il lavoro è centrale e determinante per preparare il terreno ad un inserimento sociale, finita la pena, più pieno e ridurre il rischio di ricadute delle persone coinvolte in fatti delittuosi. Siamo vicini al Presidente e ai suoi soci e faremo il possibile per sostenerne un più ampio sviluppo”.

Un progetto in espansione che ha già fatto tappa anche nelle scuole. Lo scorso aprile, infatti, l’Istituto Alberghiero di Mondovì ha ospitato l’incontro “Vale la pena” per raccontare l’esperienza della riabilitazione lavorativa dei detenuti.

Panaté, inoltre, sarà anche protagonista di un festival, che si terrà a Cuneo dal 26 al 29 ottobre, che si pone come obiettivo il far conoscere al pubblico le attività lavorative svolte negli istituti detentivi del cuneese e non solo. La manifestazione, organizzata dalla cooperativa sociale, ha ricevuto il patrocinio del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, Consiglio Regionale del Piemonte, Garante dei detenuti, Comune di Cuneo e Confcooperative Cuneo, e proporrà diversi momenti di confronto e riflessioni culturali promosse dalla direzione artistica dell’associazione monregalese ‘Gli Spigolatori’, dedicati al mondo delle carceri e all’articolo 27 della Costituzione.


 

  Alessandra Fabri

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