Territorio

Napoli, una possibilità di riscatto con il Centro Ciro Colonna

C’è anche la cooperativa sociale Bambù tra i protagonisti che animano il Centro Polifunzionale Ciro Colonna. Si tratta di un edificio scolastico in disuso a Ponticelli, un quartiere della periferia di Napoli con problemi di legalità e un tessuto sociale fragile, riqualificato grazie all’associazione Maestri di vita e divenuto un luogo di aggregazione con l’obiettivo di promuovere la cittadinanza attiva da parte dei giovani e contrastare la dispersione scolastica e sociale a beneficio di tutta la comunità.

 

Sono diverse le realtà che hanno deciso di mettere a disposizione fondi, conoscenze e tempo per ristrutturare il Centro, curare il verde intorno, attivare laboratori e corsi di formazione utili ai frequentatori, giovani e non, per rendere lo spazio una “piazza aperta e sicura”: uno spazio dove poter studiare, imparare un mestiere, trovare gli strumenti per costruire una vita migliore. Anche per questo il Centro è stato intitolato a Ciro Colonna, giovane vittima innocente della camorra, ucciso proprio a Ponticelli all’età di 19 anni.

 

In 3 aule del Centro, la Cooperativa Sociale Bambù si occupa del Laboratorio di Educativa Territoriale (LET), ospitando circa 50 giovani tra i 6 ed i 16 anni. L’obiettivo è quello di accompagnarli nella crescita e nello sviluppo individuale e sociale, aggregando le loro energie intorno a uno specifico progetto al fine di sviluppare le loro capacità collettive e personali, nonché la consapevolezza di sé. I ragazzi hanno subito messo a frutto i laboratori riportando in scena “Io speriamo che me la cavo” di Marcello D'Orta, improvvisato sui temi dell'emigrazione, dell'abbandono e sulle difficoltà di chi resta, portato al pubblico la canzone classica napoletana e le danze popolari.

Ci racconta il presidente della Coop. Bambù Giovanpaolo Gaudino: «È paradigmatico quello che è successo con il nostro ultimo laboratorio di teatro – racconta il presidente della cooperativa Bambù, Giovanpaolo Gaudino –. Un’attività dedicata a tutte le fasce d’età in maniera trasversale. Tutti hanno dimostrato una grande voglia di essere protagonisti, di mettersi in gioco, di spingersi oltre quelli che erano i limiti personali, sotto la guida dei loro educatori, esperti nel campo. È stato un percorso importante perché ha permesso a ragazzi di fare esperienza di protagonismo, di successo personale e di collaborazione con gli altri, imparando a organizzare il lavoro per mettere in scena uno spettacolo. Vincenzo (nome di fantasia), nel discorso di saluti tenuto a seguito della sua dimissione dal Centro, ha detto che “il Laboratorio è un posto magico, dove si impara a superare i problemi personali”. Il coinvolgimento arriva fino alle famiglie dei ragazzi, che periodicamente si incontrano con gli operatori per condividere i percorsi educativi dei figli. La cena in pizzeria per festeggiare i successi dell’anno trascorso ha visto la partecipazione di 70 persone tra ragazzi ed educatori. È stato un momento di reale comunità e condivisione: il giusto inizio per le attività estive».

 

La cooperativa sociale Bambù sarà protagonista di una delle tappe della Social Cooperatives International School SCIS2023, ospitando la sessione del 7 ottobre “CoopsCare: from the European Strategy a push to innovate assistance and care”, in occasione della quale guiderà i partecipanti alla scoperta del Centro Ciro Colonna.

 

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