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Pnrr: Milanese, Confcooperative Sanità “Opportunità epocale per riformare sanità e welfare”

“Un’opportunità epocale di riforma del servizio sanitario nazionale e del nostro intero modello di welfare”. È quella che abbiamo davanti secondo il presidente di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese grazie alle risorse in arrivo con il Pnrr. 


“Un’opportunità a cui il Terzo Settore e la cooperazione si faranno trovare pronti, ma c’è bisogno di ampliare cultura e conoscenza specifiche”, ha sottolineato Milanese chiudendo i lavori “L’assistenza agli anziani tra diritti e doveri della comunità”, promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica (ALTEMS) che hanno visto la partecipazione di Monsignor Paglia.

 

Il presidente di Confcooperative Sanità ha ricordato come “l’emergenza Covid-19, si è innestata su criticità irrisolte del nostro SSN, prima fra tutte il sottodimensionamento dell’offerta di servizi territoriali rispetto ai bisogni”

 

La popolazione over 75 nel nostro Paese è composta da 6,5 milioni di persone, di queste 2,7 mln ha gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni autonomia attività quotidiane; 1,2 mln sono prive di aiuto adeguato (circa 1 milione vive solo oppure con altri familiari tutti over 65); 100mila sono soli o con familiari anziani poveri di risorse economiche. Tra i 2,9 milioni di over 65 non autosufficienti la metà non riceve cure. Nel nostro Paese l’assistenza domiciliare raggiunge solo il 2,9%, contro il 14% della Germania, il 12% della Svezia e il 9% della Spagna.


La lezione di Monsignor Paglia ha affrontato le principali problematiche che oggi, anche a causa della pandemia da Covid-19, caratterizzano l’assistenza delle persone anziane e le proposte che la Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana istituita dal Ministro della Salute Speranza ha presentato al Presidente del Consiglio Draghi.


Tra i temi centrali della lectio la necessità di una qualificazione dell’assistenza attraverso la definizione di specifici requisiti di qualità dei servizi e dei percorsi di cura, l’avvio di un sistema nazionale di accreditamento sia dei servizi residenziali sia di quelli semiresidenziali e domiciliari, e di una “presa in carico” dell’anziano attraverso il cosiddetto “continuum assistenziale” che prevede l’intero spettro dei servizi necessari agli over 75 in ambito domiciliare, semiresidenziale, residenziale e territoriale.


Per Milanese la realizzazione di “reti integrate di assistenza primaria di matrice cooperative sono in grado di integrare le competenze di medici, farmacisti, infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione eoperatori sociosanitari garantendo così una risposta professionale e adeguata ai bisogni socio sanitari”.

 

Le 12.500 cooperative impegnate nella filiera del welfare e della sanita già oggi si prendono cura di 7 milioni di assistiti impiegando 409 mila persone con un valore della produzione pari all’1% del Pil