Pesca, Ue: –64% sforzo strascico per l’Italia, tagli su palangari e gamberi
Riduzione del 64% dello sforzo a strascico, –25% per i palangari, limiti alle catture di gamberi e pelagici e nuove restrizioni nello Stretto di Sicilia e nello Ionio: sono le misure previste per il 2026 che colpiscono direttamente la flotta italiana. “Un impatto insostenibile, che richiede interventi correttivi immediati”, è la prima reazione di Agci Pesca e Acquacoltura, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare (Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura) alle proposte della Commissione Ue sulle possibilità di pesca per il 2026.
Nel Mediterraneo occidentale l’Italia dovrà ridurre drasticamente le giornate di pesca e rispettare limiti più rigidi per le specie di maggiore valore commerciale, dai gamberi al nasello. Nell’Adriatico scendono le possibilità di pesca per alici e sardine e viene imposto un ulteriore taglio all’attività a strascico (-12,9%).
Nello Stretto di Sicilia arrivano calendari molto stretti per le uscite in mare e quote limitate per i gamberi, mentre nello Ionio scatta un’ulteriore riduzione sulle catture.
Le misure consentono qualche recupero operativo solo adottando attrezzi più selettivi o nuove chiusure delle aree di pesca. Le zone più colpite restano il Mediterraneo occidentale e lo Stretto di Sicilia, con effetti rilevanti anche in Adriatico e Ionio per la flotta italiana.
“Chiediamo al Ministro Lollobrigida una netta presa di posizione in Europa contro una proposta insostenibile da un punto di vista economico e incomprensibile. Noi siamo pronti a fare fronte comune con i colleghi francesi e spagnoli per una grande mobilitazione del settore. E ora che l’Europa capisca che così non si può andare avanti”, concludono le associazioni cooperative.