Confederazione

Manovra: Alleanza Cooperative, tagliare costo lavoro e favorire accesso al credito imprese

“Rilanciare la competitività delle imprese con un’attenzione per gli effetti sociali della congiuntura” È il filo conduttore che i rappresentanti dell’Alleanza Cooperative hanno espresso alla premier durante l’incontro a Palazzo Chigi tra governo e associazioni imprenditoriali.

 

Lavoro Potenziare il regime premiale applicabile in materia di produttività e welfare integrativo, per favorire una riduzione del carico fiscale complessivo gravante sul lavoro, detassare gli aumenti contrattuali; esonero del vincolo contrattuale per le assunzioni a tempo determinato effettuate da cooperative sociali che riguardino persone svantaggiate.

 

Misure in materia ambientale Si va verso un mero slittamento dell’entrata in vigore delle norme sulla plastic tax e sulla sugar tax che non risultano imposte finalizzate ad una reale trasformazione in chiave ecologica o di sicurezza alimentare dei processi produttivi o di consumi, ma sono nate, sin dall’origine, con una impostazione solo finalizzata a prelievo di cassa. È necessario giungere da subito alla loro definitiva abrogazione, cogliendo al contempo l’occasione della riforma fiscale per una riscrittura dei principi di fiscalità ecologica.

 

Salvaguardia dell’occupazione nelle crisi aziendali Gli interventi finalizzati a garantire la continuità aziendale delle PMI ha ottenuto risultati positivi significativi che hanno contribuito direttamente alla creazione e/o al mantenimento di ben 5.150 occupati, di cui la metà in imprese cooperative “workers buy out”. Sarebbe quindi necessario garantire le risorse per dare concreta attuazione agli ulteriori e distinti obiettivi fissati dal legislatore e contribuire a dare continuità alle PMI supportando il trasferimento delle stesse, in cessione o in affitto, ai lavoratori medesimi.

 

Misure contro l’austerity monetaria a favore del mercato del credito privato Sarebbe importante prevedere, un impegno delle banche a concedere, in modo “automatico”, nel caso ne venga fatta richiesta da parte delle imprese, una ridefinizione del piano di ammortamento dei finanziamenti concessi con garanzia SACE, con un allungamento della durata fino al 2029 e ragionare anche di una moratoria.

 

Contratti pubblici e inflazione Il Governo e il Parlamento sono meritoriamente intervenuti con misure volte a mitigare l’impatto degli incrementi di costi nel settore dei contratti pubblici di lavori ma non è stato fatto lo stesso per il settore dei servizi e per alcune tipologie di concessioni a forte impatto sociale (ospedali, tramvie, asili).

 

Ricostruzione post alluvione: Per non aggravare ulteriormente la posizione finanziaria delle imprese colpite dall’alluvione occorre rendere più fruibili i crediti di imposta, prevedendo esplicitamente la loro compensazione anche con i contributi previdenziali e anche in un tempo più lungo.

 

Servizio civile la Legge di Bilancio per il 2024 prevede 150 milioni di euro che purtroppo permetteranno di avviare solo 20.000 giovani rispetto ai 71.000 dello scorso anno. Bene quindi il reperimento delle risorse mancanti dalle modifiche al Pnrrappena approvate dalla UE.

 

Riforma fiscale Come già esposto nel corso delle audizioni tenute innanzi alle Commissioni parlamentari, la soppressione dell’ACE produce un notevole effetto negativo sulla fiscalità delle imprese, con una maggiorazione del prelievo IRES, a regime, che si assesta in media al 10,5%. Si tratta per giunta di oneri fiscali aggiuntivi non compensati dai nuovi istituti (ad es. mini-Ires sui neoassunti), anche considerando l’operatività di nuovi regimi della riforma non ancora disciplinati (ad es. mini-Ires su investimenti qualificati).  Anche la soppressione dell’ACE avrà effetti sicuramente mortificanti sulle imprese di territorio quali le cooperative e i vari soggetti dell’economia sociale.

 

Politica della casa  e Superbonus Condividiamo la necessità di chiudere la stagione del Superbonus 110% per aprire una riflessione seria e strutturale sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti, seguendo due linee di intervento. Regolare i conti con il “passato”, portando a definizione gli interventi avviati e non pregiudicando le imprese. Nel medio-lungo periodo, procedere a una sostanziale rivisitazione delle agevolazioni agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Riteniamo vada trovata con urgenza una soluzione per gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili degli ex IACP, delle Onlus e delle cooperative edilizie di abitazione.