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Capodanno, gli italiani spenderanno 1,7 miliardi per il cenone, 400 milioni meno del 2019

Gli italiani spenderanno 1,7 miliardi per il cenone di Capodanno, vale a dire 300 milioni in più dell’anno scorso, ma pur sempre 400 in meno del capodanno pre pandemico. La maggiore spesa rispetto allo scorso anno è dovuta sia al +8% di tredicesime, 44 miliardi di quest’anno rispetto ai 41 miliardi del 2020 (frutto di un recupero parziale sull’occupazione e un minore impatto della CIG sui redditi), sia alla possibilità di poterlo festeggiare con parenti e amici, cosa l’anno scorso molto più difficile. C’è una polarizzaziome nella reazione degli italiani alla quarta ondata di covid. Rispetto alle misure di contenimento della pandemia 3 famiglie su 5 saranno spregiudicate organizzando cene in casa con oltre 10 persone. Saranno 6 su 10 le famiglie ad aspettare a casa il rintocco della mezzanotte per brindare al nuovo anno, mentre 1 su 3 ha cancellato le vacanze che aveva prenotato (montagna e città d’arte le mete più colpite dalle disdette). 

 

La recrudescenza della crisi economica, gli effetti della ripresa, per alcuni ma non per tutti, detterà una spesa improntata all'attenzione e vicina allo spreco zero, con 1 famiglia su 4 che prenderà la cena con modalità di asporto dai ristoranti. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi di Confcooperative.  

 

I cenoni esalteranno le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy. La tradizione rappresenta una sicurezza a cui ancorarsi contro lo spauracchio della pandemia. Le bollicine italiane, saranno di gran lunga preferite a quelle dei cugini d’oltralpe, e si confermano immancabili superstar dei cenoni con circa 60 milioni di tappi pronti a saltare da bottiglie di spumante e prosecco Made in Italy. 

 

Per il menù di Capodanno trionfa il ricco paniere delle eccellenze made in Italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (90 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (270 milioni di euro); carne, salumi e uova (300 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (295 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (240 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (160 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (95 milioni). Chiuderà il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (285) milioni di euro).  

 

E se gli italiani sono concordi sul cosa portare in tavola, diverse le scuole di pensiero in cucina. Tra gli over 50 vincono le ricette tradizionali o di famiglia. Tra i più giovani spopolano blog e app per cercare la ricetta d’effetto: crudi con avocado, rombo in crosta di cacao; risotto gamberi e liquirizia; filetti di pesce con mele e uva bianca. 

  

Brindisi dal calice amaro per le persone scivolate in povertà per la lockdown economy che ha gonfiato l’esercito dei poveri portandolo a 10 milioni di persone. Resta fondamentale, per Confcooperative, individuare misure di contrasto alla povertà e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga che non è solo economica ma che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese.